La biopsia consiste nel prelievo ,previa anestesia locale ,di una piccola porzione di tessuto da esaminare. Le tecniche di biopsia appartengono a due categorie: escissionali ed incisionali.
Biopsia escissionale: consiste nell’asportazione totale della lesione sospetta con conseguente esame istologico ed è indicata nei casi di dubbia benignità della lesione. Rappresenta il trattamento definitivo per la maggior parte delle lesioni superficiali. L’incisione è generalmente a losanga centrata sulla neoformazione. Biopsia incisionale: si pratica a scopo diagnostico su lesioni di una certa dimensione. Consiste nell’esecuzione, previa anestesia locale, di una incisione ellittica, che passando per il bordo della lesione permetta di asportare la neoformazione e una parte di tessuto perilesionale. Questo tipo di biopsia è particolarmente indicata in tutti i casi in cui la diagnosi sia dubbia o nei casi in cui questa risulta fondamentale per indirizzare la scelta terapeutica più idonea. Biopsy punch: una biopsy punch (agobiopsia) in genere è più sicura e meno traumatica rispetto ad una biopsia a cielo aperto, cioè mediante un’incisione chirurgica. Raramente dà luogo a complicazioni significative. La procedura però è gravata da alcuni svantaggi. Se infatti l’agobiopsia è eccessivamente piccola, è possibile che l’esame non riesca a cogliere le cellule patologiche (quelle che avrebbero permesso di fare diagnosi), con conseguente risultato falso negativo. È inoltre possibile che le cellule prelevate non consentano una diagnosi certa.
Scheda di accompagnamento Dopo il prelievo tutti i pezzi istologici sono obbligatoriamente corredati da una scheda di accompagnamento che deve comprendere: Nome, cognome, sesso, età del paziente Sito anatomico della zona biopsizzata Dimensioni ed aspetto clinico della lesione Tipo di prelievo Indicazione del distretto anatomico sede di prelievo
Identificazione con marcatori vitali della zona da biopsizzare Il metodo più utilizzato per identificare la zona del prelievo è quello che utilizza i coloranti vitali quali blu di toluidina o soluzione iodata di Lugol. La colorazione con tale sostanza consente di evidenziare piccole lesioni che potrebbero sfuggire all’esame clinico. Il blu di toluidina colora le aree corrispondenti a maggiore attività mitotica delle cellule grazie alle sue proprietà spiccatamente acidofile. È infatti molto sensibile al contenuto degli acidi nucleici cellulari (DNA e RNA)
Procedura Preparare il cavo orale del paziente con uno sciacquo di acido acetico all’1% per un minuto Asciugare l’area interessata con una garza; Eseguire piccole toccature sulla lesione con un batuffolo di cotone imbevuto di blu di toluidina Effettuare un secondo sciacquo con acido acetico all’1% per un minuto Rilevare l’entità della colorazione. Le zone più scure dovrebbero indicare una maggiore proliferazione cellulare e, quindi, indicare le aree in cui è opportuno effettuare la biopsia. In presenza di lesione di estensione limitata, si può eseguire una biopsia: Semplice: quando si limita ad un frammento; Multipla: quando vengono prelevati più frammenti in punti diversi della lesione, comprendendo nel prelievo le zone a rischio di degenerazione. I tempi di refertazione dell’esame di laboratorio potrebbero protrarsi in relazione alla complessità del quesito diagnostico e agli approfondimenti necessari per porre diagnosi (immunocolorazioni, istocolorazioni, esami molecolari).
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Prof. Carmen Mortellaro
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