Detta anche odontoiatria infantile e’ una branca dell’odontoiatria che si basa sulla conoscenza delle scienze odontoiatriche, mediche e comportamentali applicate alla situazione specifica di sviluppo, normale o patologica, del bambino, dalla nascita alla pubertà. Essa si occupa della diagnosi e del trattamento di patologie, alterazioni dell’accrescimento, malformazioni/malocclusioni del sistema oro-dento-facciale. La sua sfera di azione sono la neonatologia, la crescita e lo sviluppo dei mascellari, la malattia gastrointestinale e le sue manifestazioni orali, i difetti congeniti come la craniostenosi o la cranio-facio-stenosi e quadri sindromici, sia semplici che complessi. Quando la crescita cranio facciale non e’ corretta si manifestano nel bambino alterazioni respiratorie, sindromi delle apnee notturne , patologie della postura linguale e linguo-ioidea, difetti di sviluppo maxillo-mandibolare come il deficit del diametro trasverso del palato, anomala morfologia delle arcate dentarie, affollamento dentale, inclusione patologica di elementi dentari, patologia malformativa a carico dello smalto e della dentina e molto altro.
Lo studio della situazione dento-maxillare e’ di competenza dell’ortognatodonzia, che colloca gran parte delle proprie terapie ortopediche in età scolare e adolescenziale, sfruttando il processo della crescita. La crescita rappresenta il fenomeno biologico che da solo permette di distinguere l’odontoiatria pediatrica dalla odontoiatria dell’adulto, perche’ il bambino cresce e l’adulto no. L’accrescimento e’ la variazione in aumento della massa di un essere vivente nel tempo. Lo sviluppo consiste nella definizione dell’ organizzazione biologica dell’organismo intesa sia in senso morfologico che funzionale. I fattori che determinano l’accrescimento e lo sviluppo sono molteplici e si distinguono in intrinseci (genetica, fattori etnico-razziali, sesso, fattori neuroendocrini) ed estrinseci (alimentazione, ambiente di crescita) Gli stadi di crescita e sviluppo possono essere cosi’ definiti dal punto di vista cronologico: neonato (prime 4 settimane di vita), lattante (dal primo mese al primo anno di vita), prima infanzia (fino al terzo anno di vita), seconda infanzia (fino al sesto anno di vita), età scolare (dal sesto anno all’inizio dello sviluppo puberale), età adolescenziale (11-18 anni di vita, inizia dallo sviluppo puberale).
La crescita staturale si evolve in 3 periodi o fasi: infanzia propriamente detta (fino al secondo anno di età), fanciullezza (fino al decimo anno), pubertà (decimo anno nella femmina e picco di crescita ad 11 anni e mezzo-12; dodicesimo nel maschio e picco di crescita a 13 anni e mezzo-14). La valutazione corretta dei parametri antropometrici prevede lo studio della crescita staturale, della crescita ponderale, delle proporzioni corporee e della circonferenza cranica. Alcune alterazioni strutturali, di interesse odontostomatologico, sono la craniostenosi ovvero la precoce chiusura delle suture craniche, il rachitismo congenito, l’osteogenesi imperfetta e le displasie ossee. La presenza di anomalie della circonferenza cranica prevede un esame neurologico o neurochirurgico, un esame della cute e delle mucose (esempio discromie), un esame maxillo facciale per la ricerca di dimorfismi secondari, un esame otorinolaringoiatrico per la valutazione della pervietà delle vie aeree, esame del cariotipo, potenziali visivi, potenziali acustici, esame psichiatrico ed infine esame ortognatodontico-odontoiatrico.
Carie Dentale La carie e’ una malattia dei tessuti duri del dente che colpisce, inizialmente la sua superficie esterna (lo smalto) e poi successivamente i tessuti più interni (la dentina ed la polpa). Deve essere curata in maniera appropriata altrimenti provoca la distruzione e dei tessuti duri, associata a dolore e alla perdita del dente. I principali fattori responsabili della carie sono: I comuni microbi presenti nel cavo orale; un'alimentazione ricca di zuccheri, la scarsa igiene orale, le caratteristiche anatomiche e strutturali degli elementi dentari, basse difese immunitarie. I batteri del cavo orale, insieme ai residui di cibo e alla saliva, si aggregano tra loro e formano la “placca quella pellicola bianco-giallastra, che aderisce ai denti, soprattutto nei punti in cui e’ più difficile effettuare una corretta igiene orale con lo spazzolino e il filo interdentale. I microbi che formano la placca si nutrono degli zuccheri presenti nei residui di cibo, disgregandoli e producendo degli acidi che “attaccano“ lo smalto, demineralizzano la sua superficie esterna per poi indebolirlo e creare delle vere e proprie cavità. Un dente cariato non guarisce da solo, pertanto la prevenzione e la cura dei processi cariosi sono di primaria importanza nel piccolo paziente.
Quale differenza tra denti decidui e permanenti? Sia i denti da latte che quelli permanenti sono formati da due parti: la corona che e’ la porzione di dente visibile ad occhio nudo, e la radice, che e’ la porzione di dente inserita nell'osso, e ricoperto dalla gengiva. Sia i denti da latte che quelli permanenti contengono uno strato di tessuto chiamato dentina ricoperto a sua volta esternamente dal tessuto molto duro detto smalto. Al suo interno la dentina racchiude la polpa ricca di vasi sanguigni e fibre nervose. La struttura dei denti da latte e dei denti permanenti e’ la stessa, ma cambiano lo spessore dei tessuti duri e le dimensioni dei tessuti molli che li compongono. Nei denti da latte lo smalto che è il tessuto che difende il dente e’ più sottile e meno resistente, cosi’ come e’ più sottile lo strato di dentina sottostante; al contrario, la polpa contenuta all'interno della dentina e’ più grande. Questo è uno dei motivi per cui la carie che colpisce un dente da latte, se non trattata in tempo, progredisce molto più rapidamente, interessando la polpa. Si comprende cosi perché il dente da latte sia meno resistente del dente permanente dal momento che deve restare in bocca circa 10 anni, a differenza di quelli permanenti che dovranno durare per tutta la vita.
I denti da latte si curano? Sbagliato pensare che "non vale la pena curare un dente da latte, dal momento che deve cadere!!!!" I denti da latte, quando non totalmente compromessi, devono essere curati come quelli permanenti, rimuovendo il tessuto cariato e ricostituendo l'integrità del dente per consentire di mantenere una normale masticazione, evitando l'insorgenza di dolori e infiammazione e per consentire la normale eruzione dei permanenti.
Come prevenire la formazione della carie Con dei semplici accorgimenti e’ possibile aiutare il piccolo paziente a prevenire l'insorgenza della carie cominciando già dai primi mesi di vita. E’ bene pulire la bocca anche prima dell'eruzione del primo dentino deciduo, aiutandosi con una garza umida e detergendo le piccole arcate prive di denti dopo ogni poppata al seno o utilizzo del biberon. Con questo piccolo gesto, si abitua gradualmente nel tempo il bimbo alla pulizia della bocca, che diventerà quindi anche in futuro un'azione familiare e quotidiana. Dopo l'eruzione dei primi dentini (all'incirca dopo i 6 mesi di vita), si potrà iniziare ad introdurre nelle pratiche quotidiane l’igiene orale con l'utilizzo di uno spazzolino. E’ necessario oltre a una buona igiene orale limitare il consumo di cibi e bevande contenenti zuccheri (come succhi di frutta, dolci, biscotti secchi, merendine, bibite gassate) ma anche di alimenti appiccicosi che sono più difficili da rimuovere anche con lo spazzolino (come gomme da masticare, caramelle mou, torrone, frutta secca caramellata, uvetta, canditi) ed, in ultimo, alimenti acidi (come succo di limone, aceto) che possono danneggiare lo smalto. Il consiglio è di preferire cibi a ridotto contenuto di zuccheri semplici.
E’ bene evitare l'utilizzo di biberon con camomilla zuccherata o con latte o l'utilizzo del ciuccio con il miele (pericoloso nel primo anno di vita!) per agevolare l'addormentamento. Queste abitudini, associate ad una igiene orale non adeguata, possono sfociare nella cosìddetta Sindrome da biberon (oggi definita ECC: carie infantile precoce), un quadro clinico di carie multiple dei denti da latte che interessano sia i settori anteriori che quelli posteriori della bocca. E’ importante, già dai 2/3 anni di vita, iniziare ad effettuare controlli regolari dall'odontoiatra infantile e/o dall'igienista dentale per avere semplici istruzioni sul miglior modo per garantire un’adeguata pulizia. Tra le metodiche utilizzate per prevenire la carie ci sono la fluoroprofilassi e le sigillature dei solchi degli elementi dentari, che consiste nel realizzare una protezione di natura fisico-meccanica sulle zone anfrattuose della superficie masticatoria dei molari per impedire il ristagno di placca e residui alimentari, limitando il rischio di sviluppare carie dentarie. Si consigliano inoltre le seguenti abitudini: bere molta acqua dopo i pasti, effettuare un lavaggio frequente dei denti, almeno due volte al giorno, per due minuti, pulire per bene ogni superficie del dente, utilizzando uno spazzolino che si adatti alla sua bocca, da sostituire ogni tre mesi, utilizzare un dentifricio al fluoro, il filo interdentale ogni giorno per prevenire la formazione della placca tra i denti, recarsi dal dentista per effettuare la pulizia professionale almeno una volta l'anno.
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Prof. Carmen Mortellaro
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