Il presidio odontoiatrico Hiera Care e’ specializzato nel trattamento delle malocclusioni dentarie e dei disturbi dell’articolazione temporo mandibolare e adotta protocolli di cura innovativi per il corretto allineamento dei denti e per il ripristino di una fisiologica funzione masticatoria.
Le disfunzioni dell’apparato stomatognatico hanno ripercussioni su tutto il corpo, e si manifestano con cefalee, acufeni (ronzii e fischi nelle orecchie), dolori all’apparato osteoarticolare, mal di schiena, e influenzano la postura.
Queste condizioni entrano spesso in relazione con diverse discipline, quali la gnatologia, la posturologia, l’ortodonzia e l’ortopedia che collaborano tra di loro per riportare in salute il paziente.
Come diagnosticare una alterazione dento/scheletrica Per diagnosticare una malocclusione/malformazione si procede con l’esame obiettivo, cioe’ l’ispezione del cavo orale e si valuta il soggetto nel suo insieme, osservandone anche l’atteggiamento posturale, la morfologia cranio facciale ed il linguaggio per passare alla diagnostica per immagini, quali la TAC se necessaria, la teleradiografia latero-laterale, l’ortopanoramica (trattasi di esami non invasivi, che richiedono una moderata somministrazione di raggi), nonché la definizione dell’età scheletrica determinata con un Rx del polso.
L’Ortodonzia, e’ quella branca dell’Odontoiatria volta a diagnosticare, prevenire, intercettare e correggere le malocclusioni dentarie, ovvero le alterazioni di posizione o di allineamento dei denti, nonché guidare un armonico sviluppo delle ossa facciali.
L’obiettivo di una corretta terapia ortodontica e’ quello di ottenere oltre ad un risultato estetico, una riabilitazione della funzione masticatoria fondata su un’armonica distribuzione dei carichi durante la masticazione.
L’azione dell’ortognatodonzia mira infatti a ripristinare il corretto funzionamento dell’intero apparato stomatognatico cioè della masticazione, della fonetica, dell’estetica e della respirazione, con diverse cure, tecniche e presidi terapeutici che vengono conformati alla condizione del singolo paziente.
Per curare precocemente un bambino e’ consigliabile scegliere apparecchiature non traumatiche, nel rispetto della biologia e della fisiologia delle strutture della bocca.
Molto indicate sono le placche funzionalizzanti (tipo Cervera/Bracco). Esse correggono, come dimostrato nella letteratura internazionale, non solo la posizione anatomica dei denti, ma anche la funzione masticatoria e l’influenza che la malocclusione ha sulle componenti dell’apparato masticatorio, consentendo la funzionalizzazione, ovvero l’auto-riequilibrio di tutto il sistema, nel rispetto della biologia e della fisiologia delle strutture.
I nostri professionisti usano molta cura nella scelta dell’apparecchiatura più idonea, sulla base della diagnosi cefalometrica radiologica, secondo la profonda conoscenza della biomeccanica e le azioni e gli effetti che produce.
La terapia ortodontica intercettiva, eseguita in età precoce, viene utilizzata nei pazienti in crescita che presentano alterazioni scheletriche (per es.: contrazione palatale, rapporti di Classe III dento-scheletrica, morso aperto da abitudine viziata come il succhiamento del pollice, problematiche occlusali associate a disturbi respiratori) o problemi relativi alla permuta dentaria (per es.: perdita precoce di denti o ritardi di permuta). Questa terapia ha di solito una breve durata (dai 6 fino agli 18 mesi) e ha lo scopo di impedire lo sviluppo di anomalie che potrebbero determinare, con la crescita, l’instaurarsi di quadri più complessi.
La terapia ortopedico-funzionale e’ necessaria nel periodo che precede immediatamente il picco di crescita puberale (tra i 10 e 13 anni ) e durante lo stesso. I dispositivi ortodontici funzionali sono molto efficaci e spesso evitano applicazioni di apparecchi fissi, permettono una corretta igiene orale riducendo il rischio di carie. Agiscono nel rispetto dell’articolazione temporo mandibolare sfruttando, secondo un principio fisiologico, la funzione oro facciale e correggendola ove necessario. La funzionalizzazione avviene nel rispetto dell’autoequilibrio di tutto il sistema organico e della biologia/fisiologia delle strutture neuro muscolarI. Le apparecchiature ortopediche agiscono anche sulla direzionalità e sull’entità della crescita maxillo-mandibolare e sono in grado di di correggerle.
La terapia ortodontica eseguita al termine della permuta utilizza apparecchi fissi o misti e viene in genere scelta per correggere disallineamenti dentari e può essere effettuata anche in pazienti adulti; perche’ le cure si diversificano da un soggetto giovane a uno adulto.
L’adulto che necessita di trattamento ortodontico infatti presenta, nella maggior parte dei casi, una situazione consolidata di disarmonia dell’apparato stomatognatico che spesso viene percepita ed evidenziata come un problema estetico.
Chirurgia ortognatica La chirurgia ortognatica e’ quella branca della Chirurgia Maxillo-Facciale che permette la correzione di un ampio spettro di deformità o anomalie dello scheletro facciale nel caso di difetti scheletrici congeniti e dei denti allorquando l’azione dell’apparecchio non sia sufficiente perche’ presente il coinvolgimento delle ossa mascellari.
Risultato Il soggetto recupera la perfetta funzionalità masticatoria, fonetica, respiratoria, estetica e un benessere generalizzato a carico dell’intero apparato osteo-articolare, affrontando serenamente la vita di relazione ed eliminando il disagio psicologico di un sorriso imperfetto.
Ortodonzia dell’adulto Il trattamento ortodontico può essere effettuato anche negli adulti anche se con dei limiti, poiche’ la morfologia delle ossa facciali e’ ormai stabile e tenendo conto che l’apparato di sostegno dei denti nell’adulto può essere compromesso. Nei pazienti affetti da malattia parodontale i nostri ortodontisti, in collaborazione con il parodontologo e con l’igienista dentale, utilizzano protocolli dedicati alla cura di detta patologia e mettono in atto misure di stretto controllo delle strutture di sostegno del dente, associate alle più moderne tecniche chirurgiche ambulatoriali per rendere possibile il trattamento ortodontico in sicurezza.
Disturbi della respirazione nel bambino Secondo i dati della letteratura un bambino su tre respira male, spesso con la bocca invece che con il naso, ed il fenomeno e’ in aumento negli ultimi anni. Quando le vie aeree superiori sono ostruite a causa di un setto nasale deviato, di adenoidi o tonsille ingrossate o di una mucosa respiratoria inspessita a seguito di riniti allergiche o rinofaringiti ripetute, il bambino e’ costretto a respirare con la bocca.
Al fine di consentire il recupero di una funzione normale, il piccolo paziente deve essere inviato innanzitutto all’otorinolaringoiatra, il quale, con l’ausilio di esami specialistici potrà individuare l’effettiva presenza dell’ostruzione naso-faringea ed eliminarla per mezzo di una terapia medica e chirurgica. Qualora la causa ostruttiva sia stata già rimossa ed il bambino risulti un respiratore orale abituale, sarà necessaria direttamente la rieducazione respiratoria funzionale messa ad opera dallo specialista fisiopatologo, che permetterà al bambino di ‘’seguire’’ come respira e gli insegnerà una nuova strategia respiratoria.
La contrazione mascellare e la disgiunzione del palato. In molti casi la risoluzione della contrazione mascellare mediante disgiunzione del palato permette un netto ed immediato miglioramento della respirazione nasale. Solo cosi’ in molti casi e’ possibile risolvere la problematica in maniera definitiva, garantire una stabilità del risultato ed evitare la recidiva, pena l’insuccesso terapeutico su tutti i fronti. L’espansione rapida o lenta del mascellare superiore ha guadagnato un ruolo di primo piano nell’Ortodonzia moderna quale metodo sicuro, predicibile ed efficace per correggere i deficit mascellari sul piano trasversale in un’ampia gamma di condizioni cliniche. Diversi tipi di espansore sono stati proposti in letteratura: i modelli più recenti incorporano viti di espansione di ridotte dimensioni, con un design confortevole e di facile igiene. La riduzione delle dimensioni delle viti di ultima generazione, oltre a migliorare il confort per il paziente, permette un posizionamento più alto del dispositivo all’interno della volta palatale. Oltre a dare minori disagi, un posizionamento più alto della vita garantisce che la forza generata dall’espansione sia più vicina al centro di resistenza dei molari superiori: cio’ determina un maggior controllo degli effetti dentali indesiderati di vestibolo-inclinazione delle corone dei molari sulle quali il dispositivo è ancorato.
Ortodonzia con allineatori trasparenti L’ortodonzia cosiddetta invisibile e’ una tecnica che utilizza speciali mascherine trasparenti rimovibili, realizzate con materiali morbidi, elastici e altamente estetici, per risolvere un’ampia gamma di problemi di allineamento denti, come ad esempio affollamento dentale, denti con spaziatura eccessiva e problemi di malocclusione dentale. Questi particolari allineatori ortodontici consentono di correggere le anomalie di posizione dei denti in maniera personalizzata, sicura e non invasiva, in modo da offrire il massimo comfort al paziente rimuovendo il potenziale disagio psicologico e sociale di dover portare un apparecchio in età adulta. Con questa metodica viene sviluppato un piano di trattamento dettagliato mediante l’utilizzo di un software dedicato che consente al paziente di visualizzare il proprio piano terapeutico dall’inizio alla fine. Il software mostra virtualmente i movimenti dentali previsti nel corso del trattamento, dando modo al paziente di osservare l’aspetto previsto per i suoi denti alla fine del trattamento, prima ancora di iniziarlo. Una volta iniziato il trattamento, il paziente indosserà il suo set di allineatori personalizzati, sostituendolo le mascherine periodicamente (solitamente ogni due settimane), fino a raggiungere gradualmente la posizione finale prevista. Il tempo richiesto per completare il trattamento varia da persona a persona, a seconda della complessità di ciascun problema di allineamento.
Apparecchio linguale: un’altra opzione da prendere in considerazione per chi desidera un apparecchio ortodontico che risulti del tutto invisibile all’esterno. Questo tipo di apparecchio viene applicato sulla parte interna dei denti, all’arcata inferiore, sul versante linguale e di conseguenza risulta del tutto invisibile all’esterno. Si tratta sicuramente di un’opzione molto efficace, ma leggermente di più difficile gestione rispetto all’ortodonzia invisibile con allineatori.
L’esame comprende anche la raccolta anamnestica, cioe’ delle informazioni sulle abitudini del soggetto ed i suoi stili di vita che possono concorrere all’eziologia della patologia. Per correggere i difetti riscontrati bisogna preventivamente procedere alla preparazione dei modelli in gesso, previa impronta delle arcate, per il confezionamento del tipo di apparecchio ortodontico da applicare. Le cause delle malocclusioni sono molteplici: si distinguono principalmente in fattori genetico-ereditari (trasmessi dai genitori) o ambientali (causati da fattori esterni). I primi segni di malocclusione possono essere individuati all’età di 3 anni circa quando nella maggior parte dei casi si completa l’eruzione dei denti decidui; in altri casi, essi si evidenziano più avanti con l’eruzione dei primi denti permanenti (6-8 anni), fino al completamento della permuta intorno ai 13-14 anni. In seguito alla formulazione della diagnosi che individua il tipo e la gravità della malocclusione, l’ortodontista valuta la necessità e la modalità di trattamento ortodontico.  La terapia e’ differente a seconda dell’età e della problematica: la terapia ortodontica puo’ essere intrapresa tramite l’utilizzo di apparecchi fissi, rimovibili e/o misti. Tale scelta tiene in considerazione vari fattori, tra cui rivestono un ruolo determinante il tipo, la gravità della malocclusione, l’età del paziente e la sua collaborazione. Una terapia ortodontica corretta non solo prevede l’allineamento dei denti nelle arcate, ma deve soprattutto avere effetti sulla funzione masticatoria, far recuperare l’equilibrio funzionale, favorire il coordinamento neuro-muscolare e consentire la crescita armonica delle strutture ossee.
Molta importanza occupa nella terapia ortodontica il mantenimento dell’igiene quotidiana come condizione indispensabile per la riuscita della terapia e per il mantenimento della salute oro-dentale; pertanto il ruolo dell’igienista dentale risulta fondamentale affinche’ il paziente sia in grado di svolgere in maniera corretta le manovre di igiene orale domiciliare durante tutto il periodo del trattamento e prosegua nel tempo, per garantire la conservazione dei risultati ottenuti.
Anche se la causa ostruttiva viene rimossa, tavolta può permanere l’abitudine ad usare preferenzialmente la via orale per la respirazione. Il bambino che non riesce a respirare con il naso, di giorno passa buona parte del tempo stando a bocca aperta senza accorgersene, e di notte tende a russare durante il sonno. Il piccolo paziente va incontro ad una sindrome da disadattamento di tipo psico-neuro-endocrino- immunitario, i cui effetti lo inducono a modificare la forma e le funzioni del suo corpo per poter convivere con essa. Questi bambini si ammalano frequentemente, trascorrendo i mesi invernali o la maggior parte dell’anno in compagnia dei raffreddori continui, riniti, otiti, tonsilliti, adenoiditi, asma, allergie, intolleranze alimentari; a volte soffrono di mal d’auto, stitichezza o coliti; a scuola hanno difficoltà di apprendimento, di memorizzazione o calo dell’attenzione; possono essere più o meno francamente iperattivi o al contrario tendere quasi alla depressione. In ambito ortodontico, più precisamente, la disfunzione respiratoria e’ in grado di influenzare negativamente la fisiologica crescita dei mascellari. ll colloquio preliminare con in genitori e la valutazione dell’aspetto del bambino sono i primi mezzi che consentono all’ortodontista di riconoscere ed intercettare precocemente la presenza di disturbi respiratori. Un viso stretto e lungo, uno sguardo spento con le palpebre che sembrano cadenti e delle occhiaie accentuate, degli zigomi appiattiti o assenti, un naso stretto con narici piccole, delle labbra screpolate, una bocca semiaperta con labbro superiore corto ed ipotonico ed un labbro inferiore rovesciato nella postura, rappresentando le caratteristiche facciali tipiche dei respiratori orali, che li rendono riconoscibili dai soggetti con una fisiologica respirazione nasale.
Diventa quindi facile comprendere che per interrompere il circolo vizioso della respirazione orale che produce la malocclusione, che a sua volta favorisce la problematica respiratoria, e’ necessaria l’eliminazione precoce della disfunzione associata alla correzione delle alterazioni strutturali ad essa conseguenti. In questo modo sarà possibile ripristinare le normali condizioni respiratorie ed occlusali, permettendo una crescita armonica dei mascellari.
L’ortodontista si inserisce tra queste due figure professionali con un duplice scopo: correggere le disarmonie scheletriche che la respirazione orale ha prodotto, e mantenere i risultati scheletrici ed occlusali ottenuti, tramite una contenzione attiva fino a crescita ultimata.
Placca funzionale (scuola di Torino)
Placca funzionale (tipo Cervera/Bracco)
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Prof. Carmen Mortellaro
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